Alcuni farmaci antidiabetici influenzano il rischio di fratture nei pazienti con diabete di tipo 2?


Pubblicato da Medivizor il 19 febbraio 2023 in Diabete mellito |

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In poche parole

Questa analisi ha indagato la relazione tra i farmaci antidiabetici e il rischio di fratture nei pazienti con diabete di tipo 2 (T2D). I dati hanno mostrato che gli agonisti del recettore del peptide-1 simile al glucagone (GLP1-RA) e la sulfonilurea (SU) forniscono una migliore protezione contro le fratture rispetto al tiazolidinedione (TZD) o agli inibitori della dipeptidil peptidasi-4 (DPP-4is) mentre il cotrasportatore sodio-glucosio- 2 inibitori (SGLT-2i) hanno aumentato il rischio di fratture rispetto ai GLP1-RA.

Alcuni retroscena

I pazienti con T2D sono predisposti a sviluppare fratture (ossa rotte). L’integrità del collagene osseo è influenzata dai prodotti finali della glicazione avanzata (AGE). Gli AGE si formano quando proteine ​​o grassi si combinano con gli zuccheri nel flusso sanguigno. Questo altera il collagene osseo con conseguente fragilità ossea e aumenta il rischio di osteoporosi (ridotta densità minerale ossea; BMD) e fratture. Le fratture osteoporotiche portano a dolore e disabilità.

I pazienti con T2D sono comunemente trattati con farmaci antidiabetici. Questi possono includere GLP-1RA come exenatide (Byetta) E liraglutide (Victoza)SU come glimepiride (Amaryl)tiazolidinedioni come pioglitazone (Atto) E rosiglitazone (Avandia)DPP-4is, come saxagliptin (Onglyza) e SGLT2 è come canagliflozin (invokana). Tuttavia, non è chiaro se i farmaci antidiabetici contribuiscano al rischio di fratture nei pazienti con T2D.

Metodi e risultati

Questo studio ha analizzato i risultati di 161 articoli pubblicati che includevano 191.361 pazienti con T2D. I pazienti avevano un totale di 2.916 fratture. Gli articoli pubblicati hanno confrontato sette classi di farmaci antidiabetici con un placebo. I pazienti sono stati valutati per determinare se vi fosse un legame tra la classe di farmaci e l’insorgenza di fratture. I pazienti sono stati seguiti per almeno 24 settimane.

I pazienti trattati con GLP1-RA avevano un rischio di frattura significativamente inferiore rispetto al placebo (del 30%). C’è stato un aumento significativo del rischio di frattura con saxagliptin (di 2,4 volte), rosiglitazone (di 2,4 volte), e canagliflozin (di 1,3 volte).

Liraglutide ridotto significativamente il rischio di fratture del 40%. GLP1-RA (del 50%) e SU (del 46%) hanno fornito una maggiore protezione contro le fratture rispetto a TZD.

DPP-4i (del 76%), SGLT2i (del 50%) e placebo (del 44%) sono stati associati a un rischio di fratture più elevato rispetto a GLP1-RA. C’è stato un aumento del rischio di fratture con l’uso di DPP-4i rispetto a SU (del 55%). Era più probabile che il TZD provocasse fratture.

La linea di fondo

Lo studio ha concluso che sono state osservate differenze nella relazione tra classi di farmaci antidiabetici e rischio di fratture nei pazienti con T2D.

La stampa fine

Lo studio ha analizzato i risultati di altri studi che non hanno definito la frattura nello stesso modo. Altri importanti fattori di rischio non sono stati presi in considerazione, come la densità minerale ossea e l’uso simultaneo di altri farmaci.

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Ricerca sul diabete e pratica clinica

Titolo originale:

Rischio di frattura causata da farmaci antidiabetici in individui con diabete di tipo 2: una meta-analisi di rete.

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